Santa Libertà

LA LIBERTÀ A BORDO: L’8 Marzo Fabio Mangolini incontra il pubblico per parlare del suo nuovo progetto “Santa Libertà”.

Giovedì 8 marzo dalle ore 15.30 alle ore 18 si è tenuto un incontro con l’attore Fabio Mangolini che ha presentato il suo progetto ancora in fase di scrittura: “Santa Libertà”. Nella prima parte del meeting Mangolini ha spiegato la vicenda storica. Lo spettacolo è ambientato il 21 gennaio 1961 quando il gruppo Directorio Revolucionario Ibèrico de Liberatiòn sequestrò il transatlantico portoghese Santa Maria che faceva rotta tra Caracas e Lisbona e nel quale viaggiavano 586 passeggeri e 24 persone di origine iberica. Queste ultime facevano parte del gruppo dei sequestratori che volevano far conoscere il mondo delle dittature di Antonio de Oliveira Salazar e Francisco Franco. Il viaggio durò 13 giorni, durante i quali i sequestratori fecero perdere le tracce, e la nave, che fu ribattezzata Santa Libertade, compì un lungo giro tra le coste americane e quelle africane. I passeggeri e l’equipaggio, durante la permanenza sul transatlantico, vennero trattati bene fino a che gli americani non liberarono gli “ostaggi”. Paradossalmente, lo scopo dei sequestratori era quello di risvegliare nei passeggeri un autentico senso di libertà.

Nella seconda parte dell’incontro Mangolini ha spiegato che, per realizzare il suo spettacolo, ha utilizzato il nome di un personaggio italiano realmente esistito, costruendoci sopra una storia liberamente tratta. Il protagonista è così un uomo di 70 anni che all’epoca dei fatti era solo un diciassettenne trovatosi coinvolto in questo viaggio perché voleva tornare in Italia dopo la morte dei suoi genitori emigrati in Venezuela.

Per la creazione di questo spettacolo, il regista si è molto documentato e, per rendere più credibile la storia, ha utilizzato immagini e video della vicenda poco conosciuta. Mangolini inoltre, ha sfruttato quest’occasione anche per presentare parte di questo progetto tramite una prova aperta.

Dall’incontro è emerso che i temi trattati non sono molto distanti dal mondo in cui viviamo noi oggi, ma sono cambiate la mentalità e le modalità di agire dei terroristi: nei filmati, infatti, non compariva nessuna arma, mentre oggi ogni attentato non prescinde da una barbara violenza.

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